- EL
ALAMEIN

La tattica
della Folgore -
Le tattiche
d'attacco inglesi presentavano sempre le stesse caratteristiche di estrema
rigidita' agli schemi studiati a tavolino, cioe' prevedevano un iniziale
forte tiro preparatorio d'artglieria e poi, dopo l'allungamento del tiro,
un'avanzata a ranghi serrati di formazioni molto consistenti di fanteria,
precedute spesso da carri. I paracadutisti si opposero a questa tattica,
sia rimanendo costantemente nelle proprie postazioni da combattimento non
riparate durante il tiro di preparazione, per essere in grado di entrare
immediatamente in azione al sopraggiungere delle truppe avversarie, sia
aprendo il fuoco tutti contemporaneamente, alla minima distanza. Prima di
far cio', tuttavia, si lasciavano deliberatamente sopravanzare dal nemico,
per sorprenderlo col fuoco incrociato delle armi automatiche sui fianchi e
alle spalle. In tal modo essi riuscivano a creare lo scompiglio tra gli
attaccanti che, sebbene nettamente superiori in uomini e armamenti,
venivano messi nella terribile condizione psicologica di non sentirsi
protetti alle spalle. Altra
tattica apparentemente suicida, ma nella realta' ampiamente vincente, fu
quella del "contrassalto preventivo", adottata per evitare lo scontro
diretto all'arma bianca che avrebbe visto senz'altro prevalere il nemico.
Quando gli attaccanti erano a poche decine di metri dalle postazioni
italiane, i paracadutisti balzavano al contrattacco col lancio di bombe a
mano, proprio nel momento in cui l'avversario era piu'
vulnerabile. Approfittando poi della confusione creata dalla oro azione,
riguadagnavano la posizione di partenza. In tal modo essi annullavano la
forza d'impatto degli attaccanti, ne scompaginavano le fila ed influivano
negativamente sul loro morale. Si spiega cosi' come riuscirono ad
avere sempre la meglio contro forze anche dieci volte superiori e senza
subire apprezzabili perdite. Il contrassalto fu applicato anche negli
scontri con i carri armati, utilizzando bottiglie incendiarie ed altri
ordigni di fortuna che, se non erano in grado di bloccare totalmente
l'avversario, riuscivano ugualmente a sorprenderlo e rallentarlo (anche i
carristi inglesi subirono il negativo impatto psicologico di questi
assalti, facendosi prendere dalla paura e dal disorientamento). Il
vittorioso combattimento di Deir el Munassib del 30 settembre merito' alla
Folgore la prima citazione sul bollettino di guerra italiano; la Divisione,
in questa circostanza, riassumeva ufficialmente il proprio nome,
abbandonando quello di copertura in quanto, con il suo eroico
comportamento in battaglia, aveva gia' avuto modo di farsi ampiamente
conoscere, e temere, dal nemico.