EL ALAMEIN

Gli attacchi

La tattica della Folgore

Le forze in campo

Il sacrario

- Gli attacchi -

L'attacco finale e decisivo degli Inglesi contro il settore difeso dalla Folgore avvenne nell'ambito della battaglia di El Alamein, nei giorni dal 23 al 29 ottobre 1942. Anche a distanza di molti anni dalla fine della guerra, i nostri avversari hanno sempre cercato di minimizzare la portata di questa offensiva, quasi a volerne svilire l'effettivo peso fino a considerarla come una semplice manovra diversiva. Cio' ha portato, come conseguenza, l'artificioso ridimensionamento della vittoria che la Folgore seppe cosi' brillantemente conseguire in quel frangente. In realta', invece, e cio' appare soprattutto dall'approfondito esame dei documenti ufficiali britannici, l'offensiva a sud era un elemento tutt'altro che secondario del piano d'attacco, in quanto mirava a scardinare tutto il fronte italo-tedesco con una manovra d'aggiramento dal settore meridionale. Essa fu decisa in considerazione del fatto che la schiacciante superiorita' di forze in quel settore costituiva un'opportunita' troppo favorevole per non dover essere immediatamente sfruttata, con la massima determinazione. E per essere ben certi del successo, gli Inglesi misero in campo una forza d'attacco che non sarebbe stata assolutamente giustificabile per una semplice manovra difensiva. I paracadutisti della folgore, consapevoli di costituire l'ultimo baluardo superato il quale l'avversario sarebbe dilagato, indisturbato alle spalle dell'armata italo-tedesca, si erano apprestati alla difesa lungo un fronte di circa 15 chilometri, ben decisi a vendere cara la pelle.  Piu' di un attacco unico, si tratto' di una serie di offensive che determinarono quattro combattimenti distinti, il primo avvenuto il giorno 23 in localita' "quota 105" nel settore centrale, il secondo a nord, presso Naqb Rala, il 24, il terzo ancora a quota 105 nei giorni 24 e 25, l'ultimo a sud, nei giorni 25. 26 e 29 ottobre, sul saliente di Munassib. Ai ripetuti attacchi degli Inglesi, i paracadutisti risposero con incredibile determinazione ed energia, respingendo ogni tentativo di sfondamento ed infliggendo al nemico gravi perdite. L'inaspettata resistenza, protrattasi per una settimana, costrinse i comandi inglesi a sospendere ogni ulteriore iniziativa su quel fronte. La battaglia di El Alamein si sarebbe decisa, di li a qualche giorno, sugli altri versanti. Quando il 2 novembre, in seguito al generale ordine di ripiegamento, la Folgore abbandono' le posizioni, la sua linea di resistenza era ancora intatta.  Ancora una volta, l'arma vincente dei paracadutisti era stata la loro netta superiorita' tattica; il contrassalto, applicato sistematicamente contro gli attacchi di carri e fanterie nemiche, ne aveva annullato la potenza offensiva. L'addestramento ricevuto in patria, tendente a sviluppare e potenziare, oltre alle qualita' fisiche, anche e sopratutto quelle morali e spirituali di ardimento, autocontrollo, spirito di iniziativa, aveva trovato in questa circostanza la sua migliore applicazione, considerando oltretutto che si trattava, per questi uomini, della prima reale esperienza di guerra. I paracadutisti della Folgore avevano risposto in pieno alla fiducia che in loro era stata riposta, anche se al prezzo di grandi sacrifici, circa 1.100 caduti, tra morti, feriti e dispersi. Il resto della divisione si sarebbe dissolto, nel giro di pochi giorni, nella tragica ritirata nel deserto.